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Muore dopo intervento implantare in Croazia

 

Domenica 30 Giugno 2013 ROVIGO 
È morto ieri mattina don Lino Guerzoni, il parroco 62enne di Fiesso Umbertiano (Rovigo) che a fine maggio si era risvegliato da un coma dopo un’infezione che avrebbe contratto in Croazia per un intervento ai denti. La triste notizia si è sparsa in paese con un prolungato suono di campane, così ha voluto l’aiutante del parroco, don Giorgio Munerato. Erano le 10.30 quando a Fiesso sono iniziate a suonare le campane:in molti pensavano fossero per un matrimonio, che in realtà era nel pomeriggio.
Anche il vescovo Lucio Soravito De Franceschi ha ricordato il religioso in occasione della messa celebrata ad Adria per i 50 anni della sua ordinazione. Don Lino Guerzoni – che era originario di Castelnovo Bariano (Rovigo) dove è stato prete per 13 anni – era stato ricoverato all’ospedale di Rovigo all’inizio di aprile, nel reparto malattie infettive. Dopo essere caduto in stato di coma, si era risvegliato a fine maggio.Dietro alla malattia c’è un giallo: nel mirino è un intervento di un impianto dei denti effettuato in Croazia, che appunto potrebbe avere provocto l’infezione da un virus poi rivelatosi letale. «È rimasto in ospedale per 50 giorni – racconta una parrocchiana fiessese – Un paio di settimane fa sembrava essere migliorato, però ci attendavamo questa notizia. Avrebbe compiuto 63 anni a fine settembre, ma sembrava ne avesse una cinquantina. Era un parroco molto attivo: andava via in motocicletta, amava fare fotografie e usare il computer. Quando era uscito dal coma si parlava di miracolo».

I parrocchiani hanno provato a chiamare la Curia Vescovile, ma essendoci stata la celebrazione ad Adria con tutti i parroci non è stato possibile avere maggiori notizie sul decesso». L’insediamento di don Lino Guerzoni nella parrocchia della Natività di Fiesso era avvenuta agli inizi di ottobre del 2006. Ultimamente era balzato agli onori delle cronache, a fine gennaio scorso, quando aveva deciso di chiudere le porte della chiesa nel pomeriggio a causa delle troppe offerte che venivano rubate da ignoti.

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