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Le tariffe dei dentisti

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Qual è il costo delle cure dentali ? Quanto costa fare un’otturazione o una corona in ceramica ? Sono domande che ogni paziente si pone nel momento in cui si accorge di aver bisogno di un dentista.

Non voglio in queste poche righe indicare un  tariffario di riferimento, ma far capire alcuni concetti fondamentali che spesso portano ad errori di valutazione.

Due fra le critiche principali mosse agli odontoiatri sono: “rivendere” i lavori preparati dal tecnico con un “ricarico” eccessivo e la grande differenza di prezzo tra studio e studio per la medesima cura.

Iniziamo dal primo punto: il ricarico sul lavoro del tecnico

Il lavoro del dentista, come quello del medico di base, del cardiologo, dell’avvocato, del giornalista ecc..  è un lavoro “intellettuale”.

Il Dentista grazie ai suoi studi mette a disposizione del paziente le proprie capacità e soprattutto le proprie conoscenze per risolvere un determinato problema clinico.

Per farlo in alcuni casi si avvale, come altri professionisti, di collaboratori in grado di fabbricare ausili protesici su indicazione del medico. Esiste quindi chi fabbrica la corona in ceramica per il dentista, la protesi valvolare per il cardiochirurgo, gli occhiali per l’oculista, la protesi d’anca per l’ortopedico ecc…

Al medico spetta il compito di decidere cosa serve a quel paziente, come deve essere fatto e come va applicato.

Una corona in ceramica o una protesi d’anca sono quindi strumenti di cui il medico si avvale per effettuare la cura non un prodotto commerciale da “rivendere” !!

Il dentista non è quindi un “commerciante”.

Il costo di una protesi d’anca è irrisorio, ma nessuno si sognerebbe di accusare l’ortopedico di averla “rivenduta” al doppio o al triplo di quello che l’ha pagata !

Secondo punto: tariffe diverse per le stesse cure.

E’ facile trovare pazienti disorientati difronte alla diversità di preventivi ottenuti consultando diversi studi.

L’apertura di strutture low cost con l’uso di tecniche pubblicitarie proprie del “commercio” ha creato notevole confusione.

In alcuni casi si arriva perfino allo “squallido” volantinaggio con le “offerte del mese” (la crisi fa dimenticare a qualcuno i concetti di decoro e professionalità che dovrebbero essere propri del medico……) con una corsa al ribasso delle tariffe che lascia pochi dubbi sulla qualità del risultato finale.

Ma perchè esistono queste differenze ? Vediamo di ragionarci un attimo.

Prima di tutto è importante capire che per lo stesso problema vi possono essere scelte terapeutiche diverse e conseguenti diversi piani di cura, anche profondamente diversi tra loro. Questo è fondamentale, e nel confronto non sempre il paziente è in grado di comprendere le conseguenze di un piano di cura “veloce e a basso costo”.  Sul compenso finale influiscono poi la scelta dei materiali, l’aggiornamento o meno dello studio e delle attrezzature, il costo del personale, persino la zona geografica,ma soprattutto le capacità professionali dell’odontoiatra.

Esistono avvocati di campagna e principi del foro; neolaureati alle prime armi e professionisti affermati con anni di esperienza sulle spalle. Le loro tariffe vanno di pari passo.

Perché non dovrebbe essere altrettanto anche tra dentista e dentista ?

La decisione finale spetta al paziente. E’ lui a decidere se favorire il “prezzo” o affidarsi con fiducia ad un professionista di cui conosce le doti umane e professionali.

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